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Informativa estesa
Un piano editoriale SEO è uno strumento essenziale per qualsiasi azienda che voglia migliorare la propria visibilità online e attrarre traffico qualificato sul sito web.
La sua creazione richiede una strategia ben strutturata che tenga conto sia delle esigenze del pubblico di riferimento sia delle best practice SEO. Non basta iniziare a scrivere sui primi argomenti che ci vengono in mente, occorre un piano SEO a tutti gli effetti.
Nella guida di oggi vediamo quali passi servono per costruire questo calendario editoriale SEO in base ai propri obiettivi, target di pubblico e tono di voce, passando per un ragionamento sensato su parole chiave, pianificazione e ottimizzazione dei contenuti.
Oltre a questo, saremo molto generosi con esempi e spunti, così da portare subito sul pratico il piano SEO editoriale per siti web, e-commerce e blog/aree news per aziende e non solo.
Hai bisogno di supporto per la tua strategia editoriale?Leggi il nostro approccio e contattaciLa strategia alla base del piano editoriale blog per siti e e-ecommerce: da dove partire?
Mettiamo le basi per iniziare a strutturare il piano SEO editoriale in maniera sensata.
1. Definizione degli obiettivi
Prima di creare il piano editoriale, è fondamentale stabilire gli obiettivi di business e di marketing che passano attraverso l’aumento di traffico organico al sito (questo sarà necessariamente il macro-obiettivo). Alcuni esempi di obiettivi possono essere:
Gli obiettivi guideranno la scelta degli argomenti, delle parole chiave e della frequenza di pubblicazione.
2. Analisi del pubblico e delle buyer personas
Cioè rispondere alle esigenze delle persone, quelle più dettagliate, tecniche, che poi possono funzionare come base per compiere scelte (anche di valore commerciale). Solitamente queste necessità nascono con l’intento di risolvere un problema concreto (es. come smacchio una camicia sporca di cioccolato?).
Per questo dobbiamo pensare a chi saranno i futuri lettori del blog, le persone a cui ci stiamo rivolgendo. E cioè le buyer personas, cosiddette.
Creare delle buyer personas aiuta a individuare con maggiore concretezza problemi e necessità del pubblico, tipologia di contenuti più adatti (articoli informativi, guide, approfondimenti, case study), tono di voce e linguaggio da utilizzare (es: ci stiamo rivolgendo a ragazzi under 25 o a senior over 55?)
3. Ricerca e selezione delle parole chiave
L’ottimizzazione SEO parte dall’individuazione delle parole chiave più corrette per il progetto, quindi sia a livello generale nel calendario editoriale, sia poi a livello di singoli articoli.
Alcuni strumenti utili per questa fase sono lo strumento per le parole chiave di Google Ads (è il keyword planner gratuito, basta accedere a Google Ads da qui), SeoZoom, Semrush, Ahrefs, Ubersuggest e tanti altri.
Ma rimanendo sul semplice, anche solo cercando su Google e vedendo cosa viene suggerito (“le persone hanno chiesto anche” e “ricerche correlate”), ti permette di ricavare tante idee.
Qualche accenno anche per quanto concerne le parole chiave. È importante individuare di volta in volta:
1️⃣ Keyword principali: termini con elevato volume di ricerca e alta rilevanza per il business
2️⃣ Keyword a “coda lunga”: query più specifiche e dettagliate, spesso con minore concorrenza (es. “come stirare le camicie di lino” è una query di long tail, rispetto alle più generali “come stirare” o “stirare camicie”).
3️⃣ Keyword informative e transazionali: per coprire sia ricerche informative, sia legate a un’intenzione d’acquisto. Queste, evidentemente, sono parole chiave molto importanti in chiave business.
Le parole chiave devono essere integrate in modo naturale nei contenuti, nei titoli, nei sottotitoli, senza forzature o ripetizioni eccessive.
4. Pianificazione dei contenuti
Una volta identificati i target e i temi generali, si passa alla stesura del piano editoriale, che dovrebbe includere:
📅 Esempio di calendario SEO editoriale mensile
Volendo immaginare uno schema per il calendario SEO, che può essere fatto con Excel o Fogli Google per esempio, potremmo seguire qualcosa di simile a quanto proponiamo di seguito, anche se in realtà può essere personalizzato in base alle preferenze e al metodo di lavoro.
Da mobile scorri lateralmente per vedere tutta la tabella ⬇️
La base di questa fase del lavoro è sempre quella di ottimizzare i contenuti per intenti di ricerca, cioè creare articoli / news che rispondano alle domande del pubblico.
Un approccio efficace da tenere a mente nella composizione della lista di articoli da costruire, è quello del content cluster, in cui un articolo principale (pillar content) collega diverse pagine di approfondimenti correlati, migliorando la rilevanza SEO complessiva su quel macro argomento e incrementando il linking interno tra le risorse.
Proponiamo di seguito anche uno screenshot preso da un nostro piano editoriale SEO blog aziendale reale. Per motivi di riservatezza, abbiamo coperto o generalizzato alcune celle.
5. Creazione e ottimizzazione dei contenuti
I contenuti devono essere di alta qualità, ben strutturati e ottimizzati per la SEO. Lasciamo di seguito alcuni elementi chiave da considerare – non ci soffermiamo su ciascuno perché non è l’obiettivo di questa guida.
6. Analisi e monitoraggio delle performance
Un piano editoriale blog SEO non è statico: deve essere monitorato e ottimizzato nel tempo.
Utilizzare strumenti come Google Analytics e Google Search Console ad esempio permette di valutare quali contenuti generano più traffico di qualità e migliori tassi di conversione (e attraverso quali parole chiave), così come il tempo di permanenza sulle varie pagine, la frequenza di rimbalzo, etc.
Sulla base dei dati raccolti, si possono apportare miglioramenti ai contenuti esistenti e ottimizzare il piano editoriale – indirizzandolo verso un senso o un altro – per ottenere risultati sempre migliori.
Ora vediamo qualche idea concreta per stimolare la fantasia e creare un piano editoriale SEO per blog e aree news aziendali.
Idee concrete per fare un piano editoriale blog in chiave SEO
Ecco di seguito una serie di idee applicabili al tuo piano editoriale blog, da adattare al tuo settore e/o alla tua azienda. Naturalmente ci sarà anche il tuo punto di vista soggettivo, le tue preferenze, i tuoi obiettivi.
🔎 1. Contenuti informativi (awareness e traffico organico)
Questi articoli servono ad attirare utenti che cercano informazioni generiche sul settore.
Li puoi strutturare come guide pratiche e tutorial, a titolo d’esempio:
“Come scegliere il miglior [prodotto/servizio] per le tue esigenze”
“Guida completa a [argomento del settore] nel 2025” (occhio però agli argomenti “con una data di scadenza”, vanno rinnovati periodicamente o decadono velocemente).
“Come risolvere [problema specifico] in [X] passi”
O anche come Glossari e definizioni – ma attenzione a non provare a “diventare Wikipedia”, idea fallimentare in partenza.
“Cosa significa [termine tecnico] e perché è importante per te”
“Il dizionario essenziale di [settore]: tutti i termini da conoscere”
Li puoi anche strutturare come “errori comuni da evitare e consigli esperti”, ad esempio:
“I 10 errori più comuni quando si acquista [prodotto/servizio]”
“Come evitare [problema frequente] con [prodotto/servizio]”
“Le cose che nessuno ti dice su [settore]”
O ancora, identificare trend e novità del settore – anche in questo caso, occhio al decadimento temporale super veloce di questa tipologia di contenuti.
“Le 5 tendenze più importanti in [settore] da seguire nel 2025”
“Come sta cambiando il mercato di [settore] e cosa aspettarsi”
“Innovazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando [settore]”
🎯 2. Contenuti basati sulle domande frequenti (long-tail e intenti di ricerca specifici)
Questi contenuti rispondono a domande dirette degli utenti e intercettano ricerche mirate. Questi secondo me sono la tipologia di articoli SEO più forti in assoluto, con potenziali enormi.
Prima di mostrare qualche esempio, suggeriamo un bel metodo per trovare esattamente cosa cercano gli utenti, in chiave piano SEO: parla con chi si occupa di “commerciale”, cioè con chi è a contatto con i potenziali clienti. Saprà dirti tutte le domande frequenti che riceve dai potenziali clienti, le loro preoccupazioni, le ansie, i dubbi, etc… Sono tutte ottime basi per il calendario editoriale SEO.
Puoi anche “sfruttare” i dati interni: i feedback dei clienti, le domande ricevute dal customer service o sui social, le richieste più frequenti… sono tutte ottime fonti di ispirazione.
“Quanto costa [prodotto/servizio]? Guida ai prezzi e ai fattori che influenzano il costo”
“Meglio [opzione A] o [opzione B]? Confronto completo con pro e contro”
“Quanto dura [prodotto/servizio]? Consigli per massimizzarne la durata”
“È vero che [mito del settore]? Facciamo chiarezza”
“Come funziona [prodotto/servizio]? Spiegazione dettagliata e casi d’uso”
🏆 3. Contenuti educativi e approfondimenti (lead nurturing e autorevolezza)
Questi contenuti servono principalmente per costruire fiducia e mostrare competenza nel settore. Li puoi organizzare per:
Whitepaper e studi di settore
“Report annuale su [trend del settore]: dati e statistiche”
“Analisi dei competitor: cosa possiamo imparare dalle aziende leader in [settore]”
“Studio di caso: come [azienda/cliente] ha migliorato [problema] con [prodotto/servizio]”
Storie di successo e case study – questi a nostro modo di vedere sono fondamentali in un piano SEO per un blog / area news aziendale, perché incontrano le ricerche super specifiche di alcuni utenti commercialmente rilevanti, che tenderanno a identificarsi e, perché no, a contattarti più facilmente.
“Come [cliente] ha risolto [problema] grazie a [prodotto/servizio]”
“Da [situazione iniziale] a [risultato finale]: il caso di successo di [azienda]”
Articoli basati su dati e ricerche
“Quanto conta [fattore] per il successo di [settore]? Ecco cosa dicono i numeri”
“Il futuro di [settore]: previsioni basate su dati reali”
🛒 4. Contenuti commerciali (conversioni e vendite)
Questi contenuti servono a spingere i lettori verso un’azione (acquisto, contatto, richiesta preventivo). Se il prodotto è famoso, possono essere molto cercati dagli utenti. Li puoi organizzare in:
Comparazioni e recensioni
“[Prodotto A] vs [Prodotto B]: quale scegliere e perché”
“Le migliori soluzioni per [esigenza specifica] nel 2024”
“Recensione dettagliata di [prodotto/servizio]: funzionalità, vantaggi e svantaggi”
Guida alla scelta
“Come capire se [prodotto/servizio] fa per te”
“5 domande da farti prima di acquistare [prodotto/servizio]”
“Qual è il momento giusto per investire in [prodotto/servizio]?”
Dimostrazioni e tutorial di utilizzo
“Come utilizzare al meglio [prodotto/servizio] per ottenere risultati migliori”
“5 trucchi avanzati per sfruttare [prodotto/servizio] al massimo”
🚀 5. Contenuti per la community e il coinvolgimento degli utenti
Coinvolgere il pubblico con contenuti interattivi e partecipativi ti può fornire una base di conoscenza inedita, solamente in tuo possesso, permettendoti di realizzare un contenuto innovativo e molto apprezzato.
La base per comporre questa tipologia di contenuto è, per esempio, partendo da dati che hai raccolto tramite…
Sondaggi e opinioni
“Qual è la tua esperienza con [prodotto/servizio]? Rispondi al nostro sondaggio!”
“I clienti ci hanno detto questo su [settore]: e tu cosa ne pensi?”
Q&A con esperti e interviste
“Intervista a [esperto del settore]: le sue previsioni su [argomento]”
“Domande e risposte su [settore]: rispondiamo ai tuoi dubbi”
Test e quiz interattivi
“Qual è il [prodotto/servizio] giusto per te? Fai il test e scopri la soluzione ideale”
“Sai davvero tutto su [settore]? Mettiti alla prova con il nostro quiz”
👀 6. Ispirati…
Guarda cosa fanno i concorrenti e cerca di coprire anche tu gli argomenti migliori o più approfonditi. In generale, osservare i migliori (quindi le pagine web meglio posizionate online) ti consente di trarre spunti per 1) gli argomenti top; 2) come organizzare i contenuti, quali sotto-argomenti affrontare, etc.
Con la tecnica “skyscraper” (si, gli americani la chiamano così), puoi provare a creare un contenuto migliore rispetto a quelli dei competitor o con un punto di vista differente, per differenziarti.
Con questo approccio, il piano editoriale SEO di un blog aziendale diventa un vero strumento strategico per generare traffico, migliorare l’autorevolezza del brand e convertire i visitatori in clienti.
Un esempio di piano editoriale SEO per un sito del settore beauty
Facciamo un esercizio di stile: un calendario SEO editoriale specifico per un blog aziendale nel settore beauty, pensato per attrarre traffico organico, migliorare l’autorevolezza del brand e convertire i lettori in clienti.
⚠️ Disclaimer: sono solo esempi di un ipotetico piano editoriale blog, inevitabilmente generici in alcuni casi o troppo specifici in altri, perché sono composti senza partire da un marchio concreto, con delle sue personas, un tono di voce, una certa situazione di brand awareness, un mercato di riferimento, uno storico, etc…
🔎 1. Contenuti informativi, tutorial, trend, etc
Guide pratiche e tutorial + Errori comuni e consigli esperti + Glossari e definizioni + Trend e novità
“Come creare una skincare routine perfetta per [tipo di pelle]”
“Guida completa al trucco per principianti: i passaggi essenziali”
“Come applicare il siero viso in modo corretto per massimizzarne gli effetti”
“Come scegliere la crema viso giusta in base alla stagione”
“Massaggio facciale: tecniche per una pelle più tonica e luminosa”
“7 errori skincare che stanno rovinando la tua pelle (e come evitarli)”
“Perché il tuo trucco non dura tutto il giorno? Scopri cosa stai sbagliando”
“Detersione del viso: gli errori più comuni che tutti fanno”
“Siero viso prima o dopo la crema? L’ordine giusto dei prodotti beauty”
“Le tendenze skincare 2025: cosa aspettarsi quest’anno”
“Trucco clean girl aesthetic: cos’è e come realizzarlo”
“Cosmetici solidi: il futuro della beauty routine sostenibile?”
“I trattamenti viso più richiesti nei centri estetici nel 2025”
“Cos’è l’acido ialuronico e perché dovresti usarlo nella tua skincare”
“Retinolo, niacinamide, peptidi: cosa sono e come usarli senza sbagliare”
“SPF 30 o SPF 50? Come scegliere la protezione solare giusta”
🎯 2. Contenuti basati su FAQs
Questi articoli rispondono a domande che gli utenti cercano attivamente su Google e possono essere ottimizzati per posizionarsi in featured snippets.
“Quante volte al giorno devo applicare il siero viso?”
“Quali sono i migliori ingredienti anti-age da cercare nei cosmetici?”
“Meglio la vitamina C di mattina o di sera?”
“Come struccarsi correttamente senza rovinare la pelle?”
“Qual è la differenza tra BB cream, CC cream e fondotinta?”
🏆 3. Contenuti educational e approfondimenti
Studi e approfondimenti scientifici, Case study e storie di successo, articoli basati su dati e ricerche.
“Gli effetti della luce blu sulla pelle: mito o realtà?”
“Parabeni nei cosmetici: fanno davvero male? Cosa dice la scienza”
“Perché il microbioma della pelle è così importante per la tua beauty routine?”
“Come una skincare minimalista ha cambiato la pelle di [cliente/testimonial]”
“Da pelle spenta a glow: il prima e dopo di chi ha provato [prodotto]”
“Il segreto di [influencer esperta di beauty] per una pelle perfetta”
“Quante persone usano la protezione solare tutto l’anno? I dati sorprendenti”
“Il 60% delle donne sbaglia la propria beauty routine: tu sei una di loro?”
🛒 4. Contenuti con focus commerciale
Comparazioni e recensioni + Guida alla scelta + Dimostrazioni e tutorial
“Miglior crema viso anti-age 2024: la nostra classifica”
“Il miglior fondotinta per pelli grasse: confronto tra i top brand”
“[Prodotto A] vs [Prodotto B]: quale scegliere in base al tuo tipo di pelle?”
“5 sieri viso che valgono davvero l’investimento”
“Come scegliere il mascara perfetto per le tue ciglia”
“Siero o crema? Quando e come usarli per una pelle radiosa”
“Il miglior detergente viso per ogni tipo di pelle”
“Come usare il gua sha per un viso più tonico e luminoso”
“5 step per applicare il rossetto in modo perfetto e duraturo”
“Come usare il dermaroller a casa senza rischi”
🚀 5. Contenuti per la community / engagement utenti
Sondaggi e opinioni, test/quiz, interviste e Q&A
“Qual è il tuo prodotto beauty indispensabile? Partecipa al nostro sondaggio!”
“BB cream o fondotinta? Dicci la tua nei commenti!”
“Intervista alla nostra dermatologa: le risposte ai tuoi dubbi sulla skincare”
“I consigli di [make-up artist famosa] per un trucco long-lasting”
“Quale crema viso fa per te? Scoprilo con il nostro quiz”
“Sai davvero prenderti cura della tua pelle? Fai il test!”
Un aspetto cruciale: la coerenza del piano editoriale rispetto all’argomento principale del sito
Il recente fenomeno del “Site Reputation Abuse”, in cui Google ha iniziato a penalizzare siti autorevoli che ospitavano contenuti affiliati – pubblicitari e fuori contesto (ad esempio i vari siti di informazione, quotidiani online o siti di grandi aziende che si posizionano per coupon e sconti vari – esempio: Fastweb), offre uno spunto di riflessione cruciale: la Topical Authority è un concetto spesso sottovalutato, a torto!
Il recente Google leak che ha svelato tanti fattori chiave di Google, ha rivelato anche 7 segnali chiave su come questa autorità tematica venga effettivamente utilizzata nell’algoritmo. Vediamoli:
🔁 Site Embeddings: Google utilizza rappresentazioni vettoriali per associare un sito a una determinata area tematica, mappando le connessioni tra i contenuti.
📑 DocScore: misura quanto un documento (pagina web) sia rilevante rispetto a un’entità specifica, valutandolo in relazione ad altri documenti/pagine simili.
📐 Site Radius: determina fino a che punto gli argomenti trattati nelle pagine di un sito si discostano dal suo tema principale. Maggiore è la distanza, minore sarà la coerenza tematica.
🎯 Site Focus Score: è un parametro che valuta il livello di specializzazione di un sito su un argomento, premiando quelli con una forte coerenza editoriale.
🔢 Relevance Score: indica la rilevanza di un’entità (= un concetto/argomento affrontato) nel contenuto di una pagina, con un approccio più automatizzato rispetto al concetto di topicalità.
↔️ Normalized Topicality: un punteggio compreso tra 0 e 1 che misura quanto il contenuto di una pagina sia effettivamente incentrato su un’entità tematica rispetto all’intero testo.
🔃 Connectedness: valuta il livello di collegamento tra le entità di un documento e altre entità correlate. Questo aspetto incide indirettamente sulla topical authority.
Qualche anno fa, Google ha anche sviluppato un brevetto chiamato “Website Representation Vectors“, che descrive un sistema per classificare i siti in base a contenuto, rilevanza e qualità.
Questo sistema costruisce un profilo medio per ciascun tema e confronta i siti con questi profili per determinarne il ranking, premiando quelli più autorevoli e verticali nella loro nicchia.
Tutto questo cosa significa? Che mescolare troppi argomenti senza una chiara focalizzazione non è mai una strategia vincente.
Più un sito si allontana dalla propria area tematica principale, più aumenta il rischio di perdere autorevolezza agli occhi di Google e, nel lungo periodo, di essere penalizzato nella SERP. Meglio non andare fuori tema!
In sintesi, un piano editoriale SEO ben strutturato permette all’azienda di migliorare la propria visibilità sui motori di ricerca e attrarre traffico qualificato.
Con un approccio strategico di questo tipo, la SEO diventa un potente strumento di crescita per il business.
Sito Web Lento? Perché e come velocizzarlo
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